settembre 1, 2014
Esperienza di laboratorio di drammatizzazione: l’alluvione del Lambro
Descrizione di uno dei primi interventi di drammatizzazione ecologica, realizzato da un laboratorio di animazione in occasione della mobilitazione popolare successiva all’alluvione del fiume Lambro a Monza e Brianza del 1976.
Descrizione di uno dei primi interventi di drammatizzazione ecologica, realizzato da un laboratorio di animazione in occasione della mobilitazione popolare successiva all’alluvione del fiume Lambro a Monza e Brianza del 1976. Breve resoconto dell’esperienza di animazione sviluppata nella primavera da un gruppo giovanile 1977 all’interno del parco di Monza (Mi).
Lo schema dell’azione da svolgere è il risultato della discussione svolta in un gruppo di giovani volontari che, nel 1977, partecipano ad un intervento per il recupero dell’area verde del parco di Monza, interessata dall’alluvione del fiume Lambro.
Lo schema articola due diversi momenti:
La descrizione dell’alluvione;
la successiva mobilitazione del volontariato.
Il primo momento è rappresentato ricorrendo al linguaggio non verbale; il secondo, invece, usa in senso più stretto la tecnica della drammatizzazione, ricorrendo anche alla comunicazione verbale.
L’alluvione
Questa viene rappresentata attraverso un’azione mimico-gestuale, che ne precisa i diversi momenti:
le piogge;
il fiume in piena;
l’esondazione;
il ritiro delle acque e il deposito di rifiuti nel Parco.
Gli attori entrano in scena saltellando, imitando in questo modo il cadere, con ritmo sempre più frenetico, delle gocce di pioggia. Si sdraiano quindi a pancia in giù, su tre fila parallele. Appoggiati sulle mani e sulla punta dei piedi, sollevano il corpo ritmicamente e in modo alterno, rappresentando così le onde del fiume che inizia ad ingrossarsi. Gli attori poi si alzano, formando tre righe in successione, appoggiando le braccia sulle spalle dei compagni a lato. La riga di mezzo si abbassa e ogni attore, lasciati gli altri compagni, si infila sotto le gambe del compagno della riga che ha davanti, per poi riemergere innanzi, ricomponendo la fila, sempre con le braccia posate sulle spalle. A questo punto tocca agli attori della riga posteriore compiere la stessa azione e così via. In questo modo si da l’idea del procedere del fiume in piena.
Alla fine tutto il gruppo di attori “esplode” in diverse direzioni, e ognuno si lascia cadere a terra. Ogni attore allora si addobba di un pezzo di tela, trasformandosi così in un “rifiuto” depositato dal fiume nel parco.
La mobilitazione del volontariato
Si rappresentano diverse scene. Ad esempio l’emergenza in città: di fronte, seduti, piede contro piede, due attori diventano la barca di un volontario che soccorre dei cittadini…. Si passa poi a rappresentare la mobilitazione di alcuni mesi dopo per la bonifica del parco. Alcuni attori rappresentano i volontari che, curvandosi, raccolgono rifiuti mentre, nel parco, la vita sembra procedere normale. Altri attori mimano le coppiette, la gente che fa jogging, i patiti dell’autodromo che si disinteressano della vicenda.
Un attore allora, nei panni di un intervistatore, rivolge domande sul problema Lambro/parco a tutti questi, ottenendo le più svariate risposte. La questione resta aperta ….