settembre 1, 2014
Problematiche idrogeologiche della valle del fiume Lambro
Dispensa che illustra le caratteristiche geoambientali fondamentali della valle del fiume Lambro a nord della città di Monza.
Problematiche idrogeologiche della valle del fiume Lambro.
Scheda che illustra le caratteristiche geoambientali fondamentali della valle del fiume Lambro a nord della città di Monza. Informazioni sintetiche sulle caratteristiche idrogeologiche della valle del Lambro, con specifica attenzione all’alta valle, da Monza (Mi) alle sorgenti
Il fiume Lambro ha un percorso totale di 130 km e raccoglie le acque di un territorio (=bacino idrografico) ampio 1950 km2.
Nasce a 950 m, presso Pian del Rancio, nel Comune di Magreglio (Como). Fino ad Asso il fiume ha carattere torrentizio e successivamente, fino ad Erba, scorre in un letto ampio e poco inciso. Mediante una canalizzazione (Lambrone) entra nel lago di Pusiano.
All’uscita del lago di Pusiano, scorre su un terreno pianeggiante, con solo alcuni tratti arginati da opere murarie.
Le arginature sono più consistenti a valle di Ponte Nuovo. Qui il Lambro riceve le acque:
dell’emissario del lago di Alserio;
di due rogge (Gallarana e Ghiringhella) alimentate da fontanili;
dei suoi tre affluenti principali – Bevera di Molteno, Bevera di Tremolada, Bevera di Naresso – tutti collocati sul lato di sinistra.
Il fiume rallenta il suo corso dopo aver attraversato Baggero, formando successivamente anche dei meandri, sui quali si manifestano talora fenomeni di erosione.
Le opere di arginatura sono trascurabili fino a sud di Briosco; da qui ifino ad Agliate sono presenti opere di protezione di una certa consistenza (murature in cemento e scogliere). Arginature di una certa consistenza sono rilevabili ad Agliate e Carate. Il fiume si incanala quindi in una gola che il fiume si è scavata nel ceppo. Pareti di ceppo, zone di deposito, zone di erosione e arginature nelle zone abitate si ripetono fino a Canonica. Dopo che il fiume ha raccolto le acque delle valli Brovada, Cantalupo e Pegorino, la valle si apre e la velocità della corrente diminuisce. Predominano allora le aree di sedimentazione della piana di inondazione, con massima estensione all’interno del Parco di Monza. Prima di questo, a valle e a monte dell’abitato di S.Giorgio, il fiume è ampiamente arginato.
“Le piene del Lambro sono per lo più improvvise, con repentino aumento della portata e e solitamente altrettanto rapida diminuzione con il colmo. Il fiume ha, del resto, un carattere torrentizio, con grandi variazioni di portata. Ciò è attribuibile anche allo scarso apporto di acque sotterranee nella regione briantea, in gran parte ammantata da depositi morenici poco permeabili, così che in periodi di siccità le magre sono molto accentuate. Inversamente, durante le precipitazioni, gli stessi depositi morenici assorbono poca acqua la quale va quindi ad ingrossare il fiume. In tal modo le variazioni di portata sono strettamente collegate con quelle di precipitazioni e il tempo tra il massimo della precipitazione e il colmo delle piene è breve. Il carattere torrentizio è fortunatamente un pò attenuato dalla presenza dei laghi di Pusiano e di Alserio: i bacini lacustri, come è noto, sono serbatoi esercitanti l’importante funzione di regolarizzare le portate dei fiumi che da qui escono.
Gli effetti delle esondazioni si vanno inoltre sempre più aggravando con l’estendersi dell’urbanizzazione del bacino idrografico del fiume. In seguito a questa infatti, parecchia acqua che un tempo veniva assorbita dal sottosuolo, scorrendo ora sulla superficie largamente impermeabilizzata, va a finire nella rete fognaria e quindi nei fiumi che, durante le piene, si vedono grandemente aumentate le portate, con maggior rischio di esondazione. In altri termini, a parità di tutte le altre condizioni che provocano una piena, le portate al colmo risultano maggiori a urbanizzazione avvenuta, almeno in un bacino di non grandi dimensioni”.P.CASATI, L’acqua nel territorio di Monza, Stampa Borghi, Monza, 1986,p.105.
L’ultima alluvione dell’autunno ‘93 ha interessato località a nord di Monza (Inverigo, Briosco, Villasanta-S.Giorgio) e a sud di Milano.