La mappa delle alluvioni

La mappa delle esondazioni
di Dario Fossati

La ricostruzione di quanto avvenuto in passato in un determinato luogo porta alla consapevolezza del possibile ripetersi degli eventi calamitosi. Dalla ricerca dei testimoni alla elaborazione delle informazioni raccolte

Definizione
Questa attività consiste nel mappare le aree interessate nel recente passato dalle alluvioni ed esondazioni di un corso d’acqua. Non si tratta quindi di elaborare una carta “previsionale”, cioè che consenta direttamente di prevedere quando e dove avverrà un fenomeno alluvionale, ma semplicemente di una ricostruzione di ciò che è già avvenuto. Ma attenzione: questa è un’attività molto importante e propedeutica alla stesura di qualsiasi elaborazione previsionale, in quanto i fenomeni alluvionali spesso sono ripetitivi e colpiscono le stesse zone con tempi e modalità differenti.

Alla ricerca dei testimoni

Lo strumento principale per procedere alla compiulazione della mappa sarà quello dell’inchiesta alle persone che abitano nella zona colpita dall’evento alluvionale. Si dovranno intervistare le persone più anziane che conservano la memoria dell’evento in questione, facendosi descrivere il più precisamente possibile come si sono svolti i fatti. Qualcuno dovrà prendere nota del racconto, segnando in particolare i riferimenti più concreti. Ecco alcune delle domande ed informazioni necessarie per la stesura della carta, da reperire tramite l’inchiesta:

la data dell’evento e l’ora in cui avvenuto;

l’indicazione degli edifici che sono stati interessati o danneggiati dall’esondazione;

i livelli raggiunti dalle acque all’interno del nucleo di case allegate, facendosi indicare i livelli raggiunti sui muri o sui tronchi degli alberi;

il tratto di alveo e la direzione da cui è arrivata l’acqua;

le eventuali modifiche che la corrente d’acqua ha apportato al terreno nella zona di interesse, come solchi, buche, depositi di materiale sabbioso, ghiaioso o misto, depositi di tronchi e legname di varia grandezza;

eventuale presenza e localizzazione di opere di difesa fluviale realizzate antecedentemente e successivamente all’evento di piena in questione.

L’elaborazione delle informazioni

Tutte queste preziose informazioni andranno organizzate, valutate e riportate su una carta o mappa idonea. Se l’area che si sta indagando non è molto ampia, la base cartografica potrà essere disegnata direttamente dai ragazzi, avendo cura di rispettare al meglio le proporzioni e le distanze tra gli edifici ed il fiume. Se al contrario l’area è molto ampia, è meglio procurarsi presso la scuola o il Municipio, una carta topografica a grande dettaglio, ad esempio in scala 1:2.000 o 1:5.000, oppure a scala più grande.

Innanzitutto è consigliabile evidenziare sulla carta quegli elementi morfologici utili alla costruzione della mappa. Così, ad esempio, è utile colorare l’alveo del fiume e tutta la rete idrografica secondaria come i canali e le rogge che si dipartono dal fiume principale. Ancora, è consigliabile evidenziare sulla carta i terrazzi morfologici (scarpate più evidenti) che denotano le differenze di quota man mano che ci si avvicina all’alveo del fiume. E’ quindi conveniente contrassegnare con un colore le case alluvionate ed inoltre riportare in centimetri, sulle stesse case, il livello dell’acqua raggiunto. Tutte le altre informazioni verranno riportate con colori diversi o simboli il più possibile leggibili (frecce, pallini, asterischi, ecc.).

Con l’ausilio delle informazioni raccolte sarà possibile individuare un’area ben definita che è stata interessata dall’esondazione del corso d’acqua, durante un evento alluvionale chiaramente definito e datato. Ora, sulla base dell’elaborazione effettuata, sarà possibile fare anche un raffronto con la situazione attuale, per avere così un’idea di cosa avverrebbe se l’evento descritto si ripetesse oggi.

Roberto Albanese

http://www.greenman.it

View more posts from this author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *