gennaio 29, 2016
Monza città della pace commemora il bombardamento del 14 febbraio 1916 onorando le vittime e i costruttori di pace della Grande Guerra.
Il fatto: il centenario del bombardamento di San Biagio del 1916
Domenica 14 febbraio saranno cento anni esatti dal bombardamento aereo di Monza e di Milano del 1916. L’azione, che causò tra la popolazione civile alcune decine di feriti e più di venti morti (tra cui due cittadini della nostra città e un contadino brianzolo di Mezzago), impressionò la coscienza civile e trovò ampio spazio sulla stampa nazionale e anche straniera. Le bombe, sganciate su Monza da un aereo austriaco “Taube” (parola che in tedesco significa colomba…!), colpirono soprattutto il quartiere di San Biagio.
Perché commemorare il bombardamento
In occasione del centenario di questo episodio della Grande Guerra crediamo giusto ricordare e onorare le vittime monzesi, ma anche quelle del successivo bombardamento italiano di rappresaglia sulla capitale slovena di Lubiana. Episodi gemelli, legati alla logica crudele della guerra e a quella malvagia della vendetta. Ai loro nomi aggiungiamo anche il nome di chi, durante la Grande Guerra, morì per non aver rinunciato all’essere testimone di misericordia e costruttore di pace. Sul sacrificio di costoro e dei milioni di caduti di una guerra fratricida fra i popoli europei, allora a ragione definita da Papa Benedetto XV “inutile strage”, è stato costruito il bene immenso della pace tra popoli un tempo nemici e ora affratellati nell’Unione Europea. Pace che alla nostra generazione compete, spezzando la logica contemporanea della “terza guerra mondiale a pezzi” denunciata da Papa Francesco, rendere ora globale, condivisa da tutte le genti del mondo.
Ricordiamo Giuseppe Crippa, Anna Maria Galliani, Enrico Colombo e Stanko Zorsen
Quel 14 febbraio 1916 a San Biagio il ciabattino Giuseppe Crippa, originario di Cinisello Balsamo, uscito dalla sua bottega in via Prina (allora via per Como) morì sul colpo per una granata sganciata dall’aereo austriaco. Mentre Anna Maria Galliani, giovane madre di famiglia originaria di Biassono, gravemente ferita, spirò qualche giorno dopo. Un laboratorio di legnami, colpito da ordigni incendiari, andò in fiamme e una bomba cadde inesplosa nei pressi della Cappella Espiatoria, rischiando di colpire l’ospedale militare alloggiato nel vicino Collegio San Giuseppe. Enrico Colombo, contadino di Mezzago, fu invece tra le vittime del bombardamento di Milano.
Qualche giorno dopo gli italiani effettuarono a loro volta un massiccio bombardamento di rappresaglia su Lubiana. Il giorno 18 una squadriglia di potenti bombardieri Caproni attaccò la capitale slovena, causando distruzioni e vittime. Stanko Zorsen, bimbo di 7 anni, rimase ucciso.
Allora non fu usata umana misericordia nei confronti di inermi cittadini, italiani o sloveni che fossero. Il loro ricordo pubblico è una doverosa, quantunque tardiva, misericordiosa manifestazione di affetto cittadino rivolta almeno alle famiglie. Sarà possibile partecipare ad un momento di raccoglimento rivolto alla comunità di quartiere; infatti domenica 14 febbraio 2016 durante la Celebrazione Eucaristica delle 11.30 nella chiesa di San Biagio verranno ricordate le vittime del bombardamento aereo su Monza del 14 febbraio 1916 e di Lubiana del 14 febbraio.
Rendiamo onore alle donne monzesi di pace della Grande Guerra Giuseppina Oreni (1883 – 1918) ed Emilia Pennati Antonietti (1883 – 1975)
Un secolo fa, durante la guerra e nel primo dopoguerra, a Monza agì quasi un “corpo informale di pace”, nella difesa civile, negli ospedali militari, nel dare assistenza alle famiglie dei caduti, ai prigionieri e ai rifugiati, nel promuovere perdono e riconciliazione con gli ex-nemici. Alle figure del volontariato femminile, e in particolare a Giuseppina Oreni (1883 – 1918) e Emilia Pennati Antonietti (1883 – 1975), studiate dalle ultime ricerche storiche di Istituto Green Man, la mostra “La Pace e la Grande Guerra a Monza e in Brianza” dedica particolare interesse.
Giuseppina Oreni, trentenne crocerossina monzese, sacrificò la sua vita per salvare quella dei soldati feriti. Di lei poi ci si dimenticò, tanto che il suo nome non risulta impresso sul monumento ai caduti monzesi della Grande Guerra di Piazza Trento e Trieste. A Giuseppina Oreni in particolare, rosa da tanta guerra sbocciata, con le nostre attività intendiamo rendere onore.
Emilia Pennati Antonietti fu impegnata in vari ambiti, dalla Croce Rossa all’assistenza agli orfani dei caduti, che in città era organizzata attraverso un comitato che si appoggiava alle parrocchie. Gli assistiti monzesi erano 280 e venivano seguiti da un gruppo di una cinquantina di donne attive nell’aiuto dei minori (le c.d. “Madrine”), di cui la sig.ra Emilia Pennati Antonietti era di fatto la responsabile. Portiamo quindi i loro nomi all’attenzione riconoscente dei cittadini monzesi di oggi.
Iniziative in programma per il centenario
Ecco le iniziative che l’Istituto Green Man, nell’ambito del progetto Fai fiorire la pace a Monza, città del pane del perdono, cofinanziato con 2.700 € da Comune di Monza e Fondazione Comunità di Monza e Brianza con il bando n 2015.2 Cittadinanza attiva e coesione sociale nei quartieri (al quale collabora l’Associazione “L’Arca di Noè”), ha programmato per il centenario.
Mostra storico / artistica “La pace e la Grande Guerra a Monza e in Brianza”, che si terrà all’Urban Center (sala espositiva) dal 4 al 14 febbraio. Orario di apertura: da lunedì a venerdì 10 / 19. Sabato e domenica 10 / 12 e 15 / 18. Inaugurazione 4 febbraio 2016 h. 10 da parte dell’Assessore alla Cultura del Comune di Monza Francesca Dell’Aquila. Entrata libera. Un estratto della mostra è (previo accordi) disponibile per biblioteche, centri civici, scuole, associazioni. Il catalogo della mostra (illustrato, a colori, 32 pagine) è riservato ai sottoscrittori di quote di finanziamento del progetto.
Simposio storico culturale “Monza e i costruttori di pace della Grande Guerra” il giorno 14, sempre all’Urban Center, sala espositiva, ore 15 / 18,15 (vedi programma all’allegato in coda).
Dal rinnovo del Roseto della Pace, che a San Biagio ricorda nel quartiere le vittime del bombardamento del 1916, alla costituzione di una piccola rete urbana naturalistica di memoriali per far fiorire la pace in città.
Dopo la giornata del 14 febbraio lavoreremo per rinnovare il roseto di San Biagio. La stele, consumata dalle intemperie, verrà sostituita da un’opera di valore artistico curata dal giovane scultore brianzolo Dario Brivio, co-progettata e realizzata insieme agli studenti del Liceo Artistico della Villa Reale. Sempre con gli studenti verranno realizzati dei pannelli storico-informativi.
A Giuseppina Oreni e a Emilia Pennati Antonietti intendiamo dedicare i due nuovi Roseti della pace, da allestire nei pressi del Santuario delle Grazie e della zona di ex fabbriche di via Mentana, dove nel 1916 caddero alcune bombe. Inaugurazione dei roseti prevista per maggio 2016.
Cosa proponiamo alle associazioni e ai cittadini monzesi
Alle associazioni monzesi, cittadine e di quartiere, proponiamo di entrare al far parte del Comitato promotore del centenario che si insedierà la giornata del 14 e poi gestirà con Green Man le iniziative successive. Sostengono l’evento: ANPI Monza – L’Arca di Noè – Associazione Culturale San Fruttuoso – Centro Culturale Ricerca (CCR) – Cooperativa Ricerche Ecologiche Applicate (REA) – Croce Rossa Italiana Comitato di Monza – Distretto di Economia Solidale della Brianza (DESBri) – Emergency Monza Brianza – Istituto Comprensivo Salvo D’Acquisto (Monza) – Museo Etnografico di Monza e Brianza (MEMB).
Ai cittadini chiediamo di partecipare alle iniziative e di aiutarci con donazioni che contribuiranno a raggiungere la quota di finanziamento del progetto di 4.400 € non coperta da Comune di Monza e della Fondazione Comunità di Monza e Brianza. Abbiamo previsto la possibilità che il singolo cittadino sottoscriva quote da 5 € da versare direttamente a Green Man. Per cifre più consistenti è possibile fare una donazione a: Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus Banca Popolare di Milano – IBAN: IT21 Z055 8420 4000 0000 0029 299. Causale: “Fai fiorire la pace a Monza, città del pane del perdono”. Per informazioni inviare mail a: info@greenman.it.
Simposio storico culturale
MONZA E I COSTRUTTORI DI PACE DELLA GRANDE GUERRA
14 Febbraio 2016 – Monza – ore 15 / 18,15
Urban Center
(via Turati 6 – zona FS / Stadio Vecchio)
PROGRAMMA
AVVIO LAVORI
Ore 15,00 / 15,30
Saluto da parte del Presidente dell’Istituto Green Man Vito Ciriello e delle autorità presenti
Iniziative in programma per il centenario del bombardamento aereo di Monza del febbraio 1916 e il progetto Fai fiorire la pace a Monza, città del pane del perdono (prof.ssa Laura Ferrari – ex insegnante. Responsabile pedagogico-gestionale del progetto).
RELAZIONI
Ore 15,30 / 16,30 – Sessione I – Lettura storica e politica della Grande Guerra
- Monza e la Brianza. Una realtà industriale di fronte alla Guerra – Giuseppe Maria Longoni – Università Statale di Milano.
- La Grande Guerra e il quadro internazionale – Fabio Zucca. Docente di Storia dell’integrazione europea all’Università dell’Insubria (Varese).
- Imbarbarimento della guerra e pratiche di pace a Monza e in Brianza (1914 / 1920) – Roberto Albanese. Studioso indipendente e saggista – Direttore Istituto Green Man (Monza).
- Fonti storiche e animazione culturale sulla Grande Guerra a Monza – Giustino Pasciuti – Direttore Archivio Storico Comune di Monza.
INTERVENTI
Ore 16,30 / 17 – Sessione II – Dalla Grande Guerra alla Terza guerra mondiale per capitoli: dal passato insegnamenti per costruire la pace oggi nel mondo e in città. Dibattito con il pubblico.
Ore 17/ 17,30 – Sessione III – Arte per la pace. Interventi degli operatori culturali che partecipano al progetto: Rosalba Bisogno (pittrice – autrice dei quadri sulle donne di pace che sono parte della mostra), Raffaele Nobile (ricercatore musica popolare e artista), Attilio Tagliabue (regista e attore).
Ore 17,30 / 18 – INTERVENTI DELLE ASSOCIAZIONI CHE HANNO ADERITO AL COMITATO PROMOTORE DEL CENTENARIO E INSEDIAMENTO DEL COMITATO
CONCLUSIONI E FINE LAVORI
Ore 18,15
Oltre la Patria e la terra / c’è da salvar qualcosa / anche solo una rosa / da tanta guerra sbocciata [Clemente Rebora – 1915] |