settembre 1, 2014
L’animazione territoriale
Animazione interculturale del territorio. Esperienza di animazione teatrale all’interno del progetto “La Vigna”.
Oltre le parole il mondo. L’animazione territoriale interculturale del progetto La Vigna
di Roberto Albanese
Spunti sulla metodologia di animazione del territorio utilizzata dal progetto La Vigna. Il contributo si basa sulla rielaborazione di un articolo pubblicato nel numero del 30.1.1995 della rivista PersonAmbiente dal titolo “Rientri. La terra ritrovata” e redatto a cura di Stefano Fusi.
INDICE
Premessa
Descrizione dell’attività realizzata
Premessa
Per comprendersi e avviare un proficuo lavoro, fra lingue e culture diverse, spesso non basta la parola. E non solo per motivi di lingua. Ecco allora in aiuto l’animazione teatrale, che coinvolge le persone in modo diretto, con la drammatizzazione/rappresentazione e il confronto con il pubblico, il mimo, il gioco e l’espressione.
Descrizione dell’attività realizzata
A Mornico Losana, per due giorni, viene realizzata una attività di animazione in occasione dello scambio internazionale “Rientri. La terra ritrovata” organizzato nel periodo dal 10 al 20 febbraio 1995 dall’associazione La Vigna col patrocinio della Regione Lombardia (Ufficio Giovani). Sabato 11 e domenica 12 febbraio, i partecipanti al seminario di scambio, le scuole la gente del luogo è coinvolta in diverse attività finalizzate alla sensibilizzazione sull’argomento della multietnicità e a cercare di impostare un modello di lavoro valido anche ad altre situazioni analoghe.
L’ animazione è impostata e coordinata da Roberto Albanese e curata per la parte teatrale da Antonio Meneghello e da Lucia Cassani per l’animazione attraverso i giochi della Ludoteca Pace Ambiente; questa si inserisce nell’ambito dell’attività dell’associazione Personambiente e, nello specifico, del Progetto Acchiappapregiudizi.
Finalità dell’intervento è quella di creare un clima di comprensione tra cittadini residenti e immigrati, sfruttando l’occasione favorevole rappresentata dalla consistente presenza di volontari, anche stranieri, impegnati sul tema. Si punta sul favorire la conoscenza e scambio fra le persone, soprattutto attraverso la condivisione di esperienze e attese, e riduzione della distanza culturale e la valorizzazione delle differenze.
Obiettivo specifico dell’animazione teatrale è viversi parte attiva del gruppo, superando l’usuale approccio verbale attraverso sperimentazioni dei rapporti esistenziali interpersonali e dei vissuti personali (a tale fine vengono utilizzati da Antonio Meneghello giochi/esercizi come la Stretta di mano, gli Occhi chiusi, le Statue, la Caduta, “Siamo uomini o caporali?”). Vengono utilizzate situazioni di mimo. Musica, gioco e rappresentazione, come il Corteo, lo Specchio e l’Ombra.
E’ anche rappresentato uno spettacolo di teatro ragazzi e per famiglie di genere comico-poetico ideato dallo stesso Meneghello: La Principessa Africa. Arrivati nel deserto, alcuni personaggi del Nord del mondo vogliono sposare la Principessa Africa per il loro tornaconto; ma un ragazzo del luogo li introduce nella sua vita quotidiana; l’azione poi si trasferisce nella fascia equatoriale e culmina in un festoso girotondo attorno al mondo.