settembre 23, 2009
La pace fa male agli studenti tedeschi?
La vicenda di Bernhard Nolz, professore della Bertha von Suttner Schule di Siegen (Nord Reno Westfalia – Germania) allontanato dall’insegnamento per un discorso pacifista agli studenti e poi reintegrato grazie alle pressioni della gente.
Indice:
- Il fatto
- Discorso del prof Bernhard Nolz agli studenti (Siegen – 18.09.2001)
- Risposta del Ministero del Land Nord Reno Westfalia (02.05.2002)
Il fatto
Educazione ai Diritti Umani significa democrazia e oggi educazione è educare alla pace.
Una settimana dopo l’attacco agli Stati Uniti il professor Bernhard Nolz della scuola Bertha von Suttner di Siegen (Germania) fece un discorso rivolto a 3.000 studenti. Da quel giorno Bernhard Nolz venne sospeso dall’insegnamento.
Presentiamo il testo del discorso di Bernhard Nolz, il testo della petizione che il movimento internazionale dell’educazione alla pace propose di inviare per fax alla sig.ra Gabriele Behler, Ministro all’Educazione del land Nord Reno-Westfalia e la risposta del Ministero che poi abbiamo ricevuto con la notizia del successivo reintegro in servizio.
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An die
Ministerin fur Schule und Bildung, Wissenschaft und Kultur
Gabriele Behler
Telefax: 0049.211.896.3220/4555
Dusseldorf
Deutschland
Esprimo la mia solidarietà con il professor Bernhard Noltz che è stato sospeso dall’insegnamento scolastico presso la “Berta-von-Suttner-Gesamtschule” di Siegen (Nord Reno – Westfalia / Germania) in ragione di un discorso pacifista.
Condanno l’attacco alla libertà di espressione subito da questo educatore impegnato nell’ambito dell’educazione alla pace, un attacco che è diretto contro l’iniziativa “Padagoginen und Padagogen fur den Frieden” come pure contro il “Centro per la Cultura della Pace” di Siegen.
Ne domando quindi l’immediata e piena reintegrazione.
FIRMA
QUALIFICA
RESIDENZA
data….
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Scrivevamo in data 17 febbraio 2002: “Ringraziamo le 200 persone che finora hanno sottoscritto la petizione. Purtroppo però la situazione non è migliorata, anzi…!. Il governo socialdemocratico del Land Nord Reno – Westfalia e la giunta comunale democristiana di Siegen hanno tolto i contributi già concessi all’associazione del prof.Noltz per programmi di educazione alla pace attualmente in fase di attuazione. Riceviamo e quindi diffondiamo l’appello lanciato dal centro ZFK ai cittadini a contribuire economicamente perché i programmi di educazione alla pace non siano interrotti”.
Successivamente ci è pervenuta la buona notizia del reintegro in servizio di Bernhard Nolz. La cosa ci è stata comunicata in questo modo dai rappresentanti del Ministero in data 2 maggio 2002
Per ulteriori informazioni: E.mail: info@zfk-siegen.de
Discorso agli studenti
Bernhard Nolz
Discorso agli studenti
IN OCCASIONE DELLA DIMOSTRAZIONE “CONTRO IL TERRORE, LA VIOLENZA E LA GUERRA” – Siegen (Germania) – 18.9.2001
Cari studenti, care studentesse
Sono un professore che insegna qui a Siegen presso la Berta-von-Suttner-Gesamtschule, i cui studenti sono stati promotori di questa iniziativa. Berta-von-Suttner fu una pacifista e la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la Pace. Morì nel 1914, alcune settimane prima dello scoppio della prima guerra mondiale. La sua eredità è tenuta viva oggi dai suoi studenti.
Io sono un “immigrato”, non sono di qui, non sono di Siegen. Sono nato a Ottendorf nei pressi di Cuxhaven. Mio padre era un austriaco di Vienna, mia madre era di Amburgo. Ho trascorso molto tempo della mia vita nello Schleswig-Holstein, non lontano dalla Danimarca. Mio padre era cattolico, mia madre protestante. Io e mio fratello siamo stati battezzati e cresimati in una chiesa protestante. Dieci anni dopo ho lasciato la chiesa. Un mio amico è diventato buddista. I miei studenti migliori sono musulmani. Noi non conosciamo nulla del credo o della religione delle vittime dell’attacco terroristico a New York. Si suppone che i responsabili siano degli islamici. La gente dice che nella morte “tutti gli uomini sono uguali”. E tutte le religioni hanno il comandamento “Tu non ucciderai!”. Ciò si applica a tutti gli uomini. Ai terroristi come ai politici. E’ per questo che io credo che i politici non abbiano il diritto di intraprendere guerre e di uccidere. I politici come tutti gli altri uomini sono obbligati a sostenere e promuovere i diritti umani. Il diritto umano fondamentale è il diritto alla vita. Ma i terroristi non si preoccupano della vita umana e dei diritti umani. Amnesty International denuncia violazioni dei diritti umani in tutto il mondo. Chiunque sostiene attivamente i diritti umani da un contributo contro il terrore, la violenza e la guerra. Anche tu puoi contribuire unendoti a loro o aderendo ad un’altra organizzazione! E anche voi potete fare qualcosa durante le vostre normali occupazioni astenendovi dalla violenza fisica e dal ferire attraverso la violenza verbale.
Ci sono solo poche scuole a Siegen che non hanno già introdotto il programma di mediazione delle liti. La pratica della risoluzione dei conflitti con l’aiuto dei mediatori, non è del tutto nuova. Ma, dal mio punto di vista, è un metodo così di successo perché facilita soluzioni “winner-winner”, dove non c’è vincitore e vinto ma piuttosto ognuno trova un qualche guadagno. Ogni parte ricava un vantaggio negoziando e parlandosi il conflitto finisce. Quello che riesce con bambini ed adolescenti funzionerà anche con gli adulti. La “mediazione”, termine tecnico che definisce i processi di arbitrato, sta per essere usata in modo crescente, come per il momento nei divorzi o nelle controversie tra vicini. I conflitti tra stati e gruppi etnici sono anche questi un caso dove è possibile attivare un tavolo di negoziato. Questo fu anche l’approccio di Berta-von-Suttner. Ancora e ancora lei sollecitava i politici a trovarsi in conferenze di pace e a non sferrare attacchi militari. Nel 1899, nella prima conferenza mondiale sulla pace a l’Aja in Olanda, fu la sola donna ad essere chiamata a tenere un discorso.
I terroristi non parlano, ma spargono paura e orrore, nell’intento di impadronirsi del potere. Quando hanno raggiunto il potere, poi loro continuano con il terrore. Allora gli squadroni della morte della polizia e i militari spargeranno ansietà e terrore, tortureranno, uccideranno e distruggeranno.
I milioni di vittime del terrore nel mondo ci spronano ad essere tolleranti e a praticare la carità. Qui non ci deve essere clima di sospetto e di odio. Noi in Germania spesso abbiamo vissuto tempi del genere. L’ultima testimonianza ci viene dagli anni ’70. Allora i terroristi della RAF tentarono di cambiare il sistema di governo per via violenta. Allora come oggi lo Stato organizzò la rappresaglia e ciò avvenne utilizzando strumenti che restrinsero i diritti o attribuendo severe punizioni, e ciò riguardò anche non pochi innocenti. Io fui fatto rientrare nell’area delle persone sospettate perché feci, insieme ai miei studenti, quello che stiamo facendo adesso: manifestammo in piazza del mercato. La cosa fu riferita alla polizia e io venni denunciato come nemico della Costituzione. Dovettero passare non poche settimane prima che il Dipartimento di investigazione criminale e che l’Agenzia federale per la sicurezza interna (una specie di intelligence service) scoprisse cosa ogni cittadino della vostra città già sapeva: che avevamo dimostrato per la costruzione di una nuova piscina che potesse anche essere usata dagli studenti durante l’attività scolastica.
I giorni del sospetto e dell’accusa di essere un terrorista per me furono veramente terribili. Non mi va che anche oggi si possa sperimentare qualcosa del genere. E’ perciò che io obietto alla riapertura di una nuova stagione di caccia ai terroristi. Piuttosto è invece richiesta prudenza e moderazione per cercare di rompere la spirale della violenza! Campagne finalizzate alla vendetta e attacchi di rappresaglia peggiorano solo le cose e colpiscono degli innocenti! Non vogliamo la guerra! Attacchi militari non aiuteranno mai le vittime del terrore e neppure sono mezzi adeguati per prevenire il terrorismo. Noi diciamo “no” alla violenza e alla guerra!.
Faccio appello a voi studenti perché, quando sarete tenuti a fare il servizio militare (servizio di guerra), lo rifiutiate. Così facendo voi indicate la via verso la pace. E voi, ragazze, potete consigliare i vostri amici di scegliere il servizio civile comunitario perché lì è possibile imparare ad aiutarsi gli uni con gli altri e a trattare ogni altro con il massimo riguardo.
Dopo le orribili esperienze della seconda guerra mondiale la comunità delle nazioni fondò le Nazioni Unite. In questo ambito, i problemi e i conflitti sono negoziati e risolti pacificamente, senza ricorso alla guerra. Per molti anni gli USA hanno impedito il lavoro delle Nazioni Unite. La nazione del pianeta che sta meglio non adempie ai suoi doveri e non paga la sua quota di contributo economico. Sempre questo stesso stato oggi invece rende disponibili 40 miliardi di dollari per il riarmo e la guerra contro altri paesi.
E’ un fatto che questi miliardi sono invece con urgenza necessari per campagne di alfabetizzazione, programmi di istruzione e formazione, sistemi sanitari e per la creazione di istituzioni sociali in paesi sottosviluppati.
Invece di tutto ciò la NATO programma di radere al suolo città e villaggi con i loro abitanti, come fece in Jugoslavia di anni fa.
Il Centro per la Pace e la Cultura (ZFK) di Siegen, del quale sono segretario, ogni anno promuove un progetto rivolto agli studenti. Questo progetto si chiama SPUN, ovvero “Gioco sperimentale sull’ONU per studenti”. Durante il gioco simuliamo una seduta plenaria delle Nazioni Unite della durata di una settimana e, con sforzi relativi, i partecipanti possono imparare come risolvere i conflitti attraverso il negoziato e la discussione relativamente a come cooperare per creare un mondo di pace. Noi accettiamo l’iscrizione al nostro Centro da parte di gruppi di studenti.
Nel giugno di quest’anno io ho accompagnato un gruppo di studenti al Villaggio della Pace di Oberhausen.
Per diverse ragioni quegli studenti non seguivano l’insegnamento religioso a scuola. Attualmente a Oberhausen vivono 120 bambini provenienti da aree interessate dalla guerra in Europa, Asia e Africa. Questi bambini sono vittime di guerra. In Germania ricevono assistenza medica e apprendono come vivere con le loro mutilazioni e lesioni finché sono capaci di ritornare ai loro paesi d’origine. L’istituto scolastico Berta-von-Suttner sostiene il Villaggio della Pace di Oberhausen. Esistono progetti simili in altre scuole.
Rivolgo un appello ai politici a non sprecare il denaro ricavato dalle nostre tasse per nuove armi e guerre senza senso.
Nelle zone interessate da conflitti dovrebbero essere inviate organizzazioni di soccorso e di pace.
Questo è esattamente quanto intende Berta-von-Suttner: Abbassate le armi!
Noi vogliamo sapere cosa si fa con questi miliardi!
Più soldi per le scuole e gli asili!
Per programmi di scambio tra studenti!
Più soldi per progetti realizzati assieme tra giovani e anziani, tra gente dalle origini differenti, con differenti credi religiosi e differenti esperienze culturali. In questo modo quante cose in potrebbero essere realizzate e comunicate!
Più soldi per il welfare dei giovani che prestano servizio nella cooperazione per la pace e la comprensione tra i popoli. Di conseguenza i politici potrebbero creare per voi la speranza di vivere una vita futura che valga la pena di essere vissuta, e che è possibile realizzare solamente nella pace.
Give Peace a Change!
E.mail: info@zfk-siegen.de
Risposta del Ministero del Land Nord Reno Westfalia
Ministero per la Scuola, la Scienza e la Ricerca
del Land die Nordrhein Westfalen
Sig.
Roberto Albanese
Via Calabria 7
I – 20052 – Monza (Mi) 2 maggio 2002
Petizione riguardo l’insegnante Bernhard Nolz, Siegen
La Sua lettera del 4 aprile 2002
Gentile Sig. Albanese,
la Sig.ra ministro Behler mi ha chiesto di rispondere alla sua lettera di cui sopra, con la quale ha trasmesso una petizione di cittadini italiani riguardo l’insegnante Bernhard Nolz di Siegen.
Sicuramente comprenderà che non posso approfondire i dettagli e le circostanze complessive del caso specifico, che erano decisive per le misure prese dall’amministrazione superiore verso il signor Nolz, data la confidenzialità di questioni personali.
In via di principio vorrei evidenziare che i diritti e gli obblighi di un’insegnante di ruolo sono regolati dalla legge per gli ufficiali del Land di Nordrhein Westfalen, della quale aggiungo un estratto. Se un ufficiale viola gli obblighi lì codificati, sono da intraprendere misure di diritto disciplinare. Se esiste un sospetto corrispondente, va approfondito in un processo formale. Inoltre è possibile, secondo la legge del Land, interdire l’ufficiale sulla conduzione delle sue mansioni di servizio se ragioni vincolanti lo rendono necessario. Giuridicamente in quel caso non si tratta di una misura disciplinare.
L¹autorità superiore del Sig. Nolz ha preso le sue decisioni nel caso specifico, a mio avviso, dopo la rilevazione e valutazione accurata di tutte le circostanze che avrebbero potuto essere di rilevanza per il giudizio sul comportamento dell¹insegnante e per la pace scolastica indisturbata e così farà anche in futuro.
D¹altronde vorrei fare riferimento in questa faccenda alla risposta allegata del governo del Land Nordrhein Westfalen del 20 dicembre 2001, che è stata data a una Piccola Inchiesta nel parlamento del Land Nordrhein-Westfalen riguardo la sospensione dell’insegnante Bernhard Nolz.
A conclusione le posso comunicare che la sospensione dell¹insegnante è stata tolta da qualche tempo e che l¹ufficiale può svolgere di nuovo il suo servizio da insegnante.
Con cordiali saluti
In vece
Haas